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L’Occultismo
La parola occultismo deriva dal latino –occultus- (nascosto) e sta ad indicare la conoscenza di ciò che è nascosto, del soprannaturale, in contrapposizione alla conoscenza di ciò che è visibile, cioè alla scienza.
Il termine occultismo viene generalmente utilizzato in riferimento ad un complesso di pratiche come la magia, l’alchimia, l’astrologia e tutte quelle scienze che si basano sul rapporto tra l’uomo e le realtà soprasensibili. Alla base dell’occultismo c’è l’insieme dei sistemi di pensiero filosofico -religioso che compongono l’esoterismo e che si è avvalsa spesso di allegorie e codici criptici per nascondersi e non subire le reazioni della Chiesa che ha sempre negato e vietato i metodi occulti nel lavoro spirituale. La creazione del termine francese “ occultisme” si deve ad Eliphas Lévi (1810-1871), che lo estrapolò dal “De occulta philosophia” di Agrippa von Nettesheim.
L’occultismo è lo studio della saggezza nascosta, di una verità che esiste sotto la superficie delle cose e la sua pratica porta inevitabilmente allo sviluppo di diverse facoltà spirituali, come la sensibilità telepatica, l’abilità psicometrica, la percezione spirituale, l’apertura del Terzo Occhio (che implica la capacità di dirigere e controllare l’energia della materia), la capacità di vedere nell’etere, l’essere in contatto con “le Cause”, la chiaroveggenza e il controllo degli “elementi” di grado inferiore.
La Magia bianca e la Magia nera
La parola “magia” (in greco Μαγεία) deriva dal termine con cui venivano indicati nell’antica Grecia i “magi” (Μάγοι). La scienza e la tecnica hanno dato molti strumenti all’uomo per esplorare la natura e studiarne i meccanismi. Per l’uomo di oggi, la natura non ha quasi più misteri, ma nonostante si viva in un’era così tecnologicamente avanzata, esistono in natura fenomeni che non conosciamo e a cui è difficile dare una spiegazione razionale: ecco che l’uomo si sente attratto ed affascinato dalla magia. Per magia si intende una tecnica il cui scopo è quello di influenzare gli eventi, di dominare i fenomeni fisici e l’essere umano con la volontà di chi la esercita, e si avvale di gesti, formule verbali, o di rituali.
Magia è tutto quello che non può essere spiegato razionalmente, è l’espressione di una cultura che sembrava destinata a scomparire e che invece è forte e presente anche nella nostra società tecnologica e razionale.
Grande è il patrimonio culturale magico assimilato dall’uomo nel corso dei millenni e maghi, cartomanti ed occultisti, continuano a esistere, testimoniando la necessità dell’uomo di avere risposte e di ampliare la propria mente anche in questa zona oscura popolata da fatti inspiegabili e irrazionali.
Generalmente si distingue tra magia bianca e magia nera, a seconda che i fini dell’operatore siano benefici o malvagi, e a seconda delle entità positive (angeli, divinità, spiriti degli antenati, animali totemici) o negative (demoni) che possono essere coinvolte o invocate nella sua pratica. La magia bianca è una pratica esoterica che si propone di intervenire unicamente sui fenomeni della natura attraverso lo studio delle sue leggi, servendosi di ricerche, esperimenti, trasformazioni da un elemento in un altro. La magia bianca opera in armonia con le leggi naturali, in linea col principio che ogni organismo, fenomeno o evento, abbia un suo ruolo e un suo motivo di essere nel disegno universale stabilito da Dio e in quanto partecipe di un’unica Anima del mondo, concetto cardine del neoplatonismo. Chi opera nel campo della magia bianca sottomette la propria volontà alle leggi del cosmo e per operare in armonia con l’universo occorre sviluppare un senso morale basato sull’obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà. La fonte primaria usata dalla Magia Bianca, l’energia, è la volontà stessa del praticante, che attraverso l’evocazione e l’ausilio di Spiriti Angelici, o addirittura di Dio stesso, si rivolge a scopi benefici. La magia bianca era in linea col principio dei grandi pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che il peccato originale avesse corrotto tutta la creazione, che poi tende a ritornare verso la perfezione originaria, poiché questa è la volontà divina. L’uomo tende verso la divinizzazione, e ogni elemento tende a ritornare verso il fine a cui è stato assegnato, secondo i principi della filosofia aristotelica unita a quella platonica. La tendenza era quella di risolvere la materia nello spirito, fu così che la magia bianca finì per coincidere con l’alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, per trasformare i metalli in oro, che era considerato la meta naturale di ogni elemento. Non bisogna pensare all’oro come simbolo di ricchezza materiale e possesso, ma per la sua incorruttibilità, la sua resistenza all’usura del tempo e per la sua proprietà di catalizzatore nelle reazioni chimiche. Dalla magia bianca derivò la chimica moderna: il compito dell’alchimista si basava appunto sullo studio empirico delle sostanze elementari e sulle loro verifiche scientifiche. Furono introdotti così i tipici strumenti che sono in uso nella moderna chimica, gli alambicchi, le provette, i fornelli, strumenti che l’alchimista utilizzava per studiare, combinare e provare i vari elementi.
Mentre la magia bianca intende operare in armonia con le forze soprannaturali e paranormali, la magia nera mira ad accrescere il potere del mago tramite l’invocazione di tali forze, che vanno oltre le leggi naturali imposte alla realtà. Chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo.
La magia nera è in opposizione al giusto sviluppo dell’umanità previsto nei piani divini; chi la pratica cerca un accordo con quegli ambiti spirituali identificabili proprio con le potenze demoniache che gli fornirebbero quanto richiede, come conoscenza, potere, ricchezza, e anche recare danno a cose, animali o persone, in cambio di alcuni atti specifici, rituali spesso cruenti, che possono prendere anche la forma di perversioni di rituali religiosi, come le messe nere o sacrifici umani.
L’occultismo non è propriamente la vera scienza spirituale, in quanto è un miscuglio di bene e di male. La vera magia è la magia divina, dove si utilizzano le proprie facoltà e il proprio sapere per realizzare il regno di Dio sulla terra. Il mago è colui che lavora nella luce e per la luce, è colui che fa ricorso alla sua energia per fare del bene.